Divella e ScaF: contratto di filiera sul grano duro

Scritto da Eduardo Cagnazzi on . Postato in Gastronomia

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Divella, secondo produttore italiano di pasta secca, e ScaF di San Bartolomeo in Galdo lanciano un contratto di filiera su grano duro da 7mila quintali e prezzo minimo da  27 euro al quintale. L’obiettivo è assicurare all’impresa molitoria e pastaria Divella grano duro fino di alta qualità con un tenore minimo di proteine del 14,5%. L’accordo di filiera ha l’ulteriore obiettivo di assicurare un tenore medio delle proteine sul raccolto pari a circa il 16% e prevede un meccanismo di premialità che può portare il prezzo massimo fino a 36 euro al quintale. Nel quadro dell’accordo, la ScaF avrà il ruolo di stoccatore ed i soci con feritori forniranno la materia prima una volta raccolta e coltivata secondo un disciplinare di produzione preciso che consentirà di raggiungere gli elevati livelli standard di qualità richiesti. L’azienda pugliese di Rutigliano aveva già concluso nella campagna 2016-2017 altri contratti di filiera sul grano duro in tutto il Centro-Sud Italia per 25mila ettari ma quest’ultima iniziativa, ha dichiarato Giuseppe Precchia (Confagricoltura Benevento) rappresenta una “grande opportunità per gli agricoltori perché consente loro di costituire, in un rapporto di dialogo costruttivo con l’industria agroalimentare, una vera e propria polizza sul prezzo del grano fino duro”. ”Basti pensare -ha aggiunto l’amministratore delegato dell’azienda pugliese,Vincenzo Divella- che il prezzo del grano duro fino corrisposto agli agricoltori in questo momento è intorno ai 20-21 euro al quintale mentre nella fase di massimo dello scorso agosto i prezzi più elevati all’ingrosso sulla piazza di Foggia hanno toccato i 24 euro. Questo perché le scorte di grano duro a livello mondiale e nazionale sono elevate, c’è abbondanza di materia prima di qualità e il nostro Paese è strutturalmente dipendente dall’estero. Per   difendere   il   prodotto   nazionale   possiamo   solo   contare   di   investire   sulla   qualità,   con   doppie concimazioni e scegliendo le varietà di grano duro più adatte ai territori, che è l’unica opzione per rendere redditizie oggi le aziende cerealicole nazionali, una qualità che la nostra impresa è disposta a ben remunerare”. Divella ha anche proposto per la prossima campagna un contratto sul grano tenero di forza, materia prima determinante nelle preparazioni dolciarie. A sua volta il direttore di Confagricoltura Campania, Paolo Di Palma, ha affermato che quanto sottoscritto rappresenta un modo moderno di interpretare il ruolo di organizzazione agricola, non più solo organismo di rivendicazione, ma anche e soprattutto di proposta fattiva degli agricoltori verso la controparte industriale. “A patto di investire sulla qualità  e sull’osservanza di un preciso disciplinare di produzione”.