A Cerreto Sannita, l'olio del Titerno

Scritto da Eduardo Cagnazzi on . Postato in Turismo

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E’ uno degli principali alimenti della Dieta Mediterranea, un pregiatissimo prodotto e vanto del Made in Italy. Da millenni l’olio di oliva contribuisce alla salute dei popoli che ne fanno un uso quotidiano, un naturale ed antico elisir di lunga di vita che da sempre viene utilizzato non solo come condimento per alimenti, ma anche come farmaco, combustibile ecologico e cosmetico naturale. E l’olio extravergine di oliva è il principale protagonista delle domeniche dedicate a questo prodotto a Cerreto Sannita. L’obiettivo è promuovere l’Olio del Titerno, un torrente che scorre interamente nel Beneventano e che dà luogo alla Valle che porta il suo nome. Una terra che è testimonianza del lavoro di uomini che nel corso dei secoli si sono adoperati per la conservazione degli oliveti, ed i prodotti enogastronomici del territorio. “Il nostro è un prodotto che non ha nulla da invidiare agli oli certificati con marchio Dop. Purtroppo la politica non si è mai interessata a promuovere questo prodotto, evidentemente è distratta da altri interessi”, dichiara Giuseppe Bozzaro, amministratore e socio del Frantoio Oleario Sannita. “Siamo al giro di boa dei vent’anni di attività, abbiamo investito ingenti risorse nell’innovare vasche ed estrattori perché sia mantenuta l’elevata qualità del prodotto che viene raccolto ancora manualmente per evitare rischi di lesioni alle olive. Nel nostro caso, le varietà Racioppella e Ortolana. La prima è resistente sia alle avversità atmosferiche che agli attacchi dei parassiti, la seconda si caratterizza dai rami penduli a chicchi polposi; una varietà che ha origini antiche, dell’epoca dei Greci”, aggiunge Bozzaro. Di qualità parla anche Pasquale Giordano, giovane amministratore dell’Oleificio Sant’Anna. Nell’azienda di famiglia, Bozzaro porta anche il valore aggiunto del risultato cui perviene la sua tesi sulle tecnologie dei processi produttivi di questo prodotto. “Negli ultimi tempi abbiamo investito in nuovi macchinari in quanto, a causa dell’intenso lavoro in appena due-tre mesi, si deteriorano e pertanto vanno rinnovati ogni cinque-sei anni. Quest’anno, comunque, la buona stagione ha contribuito alla qualità del prodotto che ci viene conferito, ma il mercato di sbocco è essenzialmente circoscritto a quello regionale e alle tavole dei ristoranti che contano. Purtroppo la gente è abituata a comprare prodotti sugli scaffali della grande distribuzione, a tutto discapito della qualità, dimenticando che l’olio è il principale tutore della nostra salute”.