Le Famiglie dell’Amarone d’Arte

Scritto da Eduardo Cagnazzi on . Postato in Vini

b_350_200_16777215_00_images_amarone.jpg

Missione promozione a stelle e strisce per Le Famiglie dell’Amarone d’Arte , che per il biennio 2017-2018 guardano oltreoceano con due grandi appuntamenti dedicati al vino icona della Valpolicella. L’associazione che riunisce tredici produttori storici di questo territorio (Allegrini, Begali, Brigaldara, Guerrieri Rizzardi, Masi, Musella, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant'Antonio, Tommasi, Torre d'Orti, Venturini e Zenato) si prepara infatti a sbarcare a Montreal e a New York per un tour promozionale che mira a rafforzare ulteriormente il posizionamento dell’Amarone nei principali mercati extraeuropei di riferimento. Ma nel mirino de Le Famiglie dell’Amarone d’Arte c’è anche il Belpaese, con un programma di appuntamenti che da Roma proseguirà in Piemonte con l’Accademia del Barolo e, infine, a Venezia a marzo 2018. “A pochi giorni dall'inizio della vinificazione dei primi vini Valpolicella -spiega Maria Sabrina Tedeschi, presidente de Le FAA- le premesse sono assolutamente positive ed evidenziano in filigrana l’impronta tipica di una buona annata. Le nostre uve hanno un livello qualitativo che possiamo paragonare a quello dell’annata 2015”. In un’annata quindi che promette bene, i  tredici produttori storici dell’Amarone guardano con disappunto e rammarico agli ultimi provvedimenti riduttivi emanati dagli enti di gestione della denominazione. “Per il nono anno consecutivo il Consorzio Tutela Vini Valpolicella ha deciso di ridurre senza alcuna motivazione qualitativa la percentuale di cernita delle uve da mettere a riposo, promovendo ancora una volta il taglio orizzontale indifferenziato del frutto del lavoro dell’ultimo anno in vigneti sani. Queste scelte - precisa la presidente - non sono a tutela della qualità e penalizzano le zone più vocate alla produzione di Amarone e il lavoro di tutti quei produttori che nel corso degli anni, investendo in ricerca e promozione, hanno portato questo vino ad essere riconosciuto in Italia e nel mondo come fiore all’occhiello del territorio. A tutti costoro viene a mancare, a causa di queste scelte, una parte rilevante di prodotto che ben potrebbe essere collocato nei mercati consolidati ed in espansione a vantaggio di tutta la filiera”. Oggi infatti l’Amarone è uno dei tre grandi vini rossi italiani più conosciuti al mondo, grazie anche all’attento lavoro in vigna e in cantina che consente di garantire elevati standard di qualità e di raggiungere importanti risultati. “Le Famiglie dell’Amarone d’Arte - spiega Pierangelo Tommasi, vicepresidente de Le FAA - controllano 2mila ettari di vigneto dei circa 8mila del territorio. Inoltre, l’Amarone della Valpolicella Docg rappresenta un segmento importantissimo dell’export vitivinicolo italiano, basti pensare che ogni anno nel mondo vengono vendute circa 13 milioni di bottiglie di Amarone Docg e di queste 2,2 milioni rappresentano l’eccellenza e provengono dalle 13 cantine dell’Associazione. L' Amarone delle Famiglie inoltre si posiziona su una fascia di prezzo premium e super premium e nei canali più esclusivi”. Le famiglie dell’Amarone d’Arte sono un’associazione fondata nel 2009 da dieci aziende storiche della Valpolicella. Oggi conta tredici prestigiose cantine che puntano a tramandare la cultura enologica che si tramanda da generazione in generazione attraverso un regolamento che mantenga elevate le nobili caratteristiche del vino. E per rendersi riconoscibili sui mercati di tutto il mondo, le bottiglie delle Famiglie sono contrassegnate da un ologramma esclusivo che garantisce autenticità e qualità.