Brand Basilico Italia
Le scatole con le mattonelline sono state custodite per oltre sessant’anni. Adesso, le tessere colorate della rinomata fabbrica Savi di Firenze (Ginori Conti/Olivetti) che l’architetto dell’epoca, Antonino Gargiulo, scelse per comporre il pavimento del cinema Armida di Sorrento, completanoun ambizioso progetto imprenditoriale, il rivestimento dei due forni realizzati dalla ditta Florio per il neonato brand Basilico Italia.
Di questo, sarebbe stato orgoglioso il commendatore Luigi Mastellone che, con grande passione, nel 1952 volle creare a Sorrento un luogo dedicato alla settima arte. E Maurizio Mastellone, appassionato di cinema, come il padre, ma anche di buona cucina, realizza un sogno coltivato da tempo: un locale che affianchi alle sale cinematografiche un luogo nel quale proporre una selezione di gastronomia tradizionale.
Con primi piatti dall’impronta mediterranea, che si avvicenderanno in base alle stagioni; proposte di quello che oggi è noto con il nome di “street food”, ma che è un fenomeno squisitamente napoletano e qui tradizionalmente servito nei classici cuoppi. Un posto di primo piano sarà riservato alle pizze, quelle preparate con la maestria propria della prestigiosa scuola partenopea e avvalendosi di una lunga lievitazione e lenta maturazione degli impasti. A seguire la squadra, che lavorerà su due turni, e a dare la sua impronta nella definizione dei menù, sarà il food manager di Basilico Italia, Simone Fortunato, di Portici, terza generazione di pizzaioli. Lui ha all’attivo importanti premi come quelli conseguiti nelle gare internazionali del Trofeo Caputo e non solo.
Maurizio Mastellone, patron di Basilico Italia, ha voluto per i suoi menù solo ed esclusivamente materie prime di qualità, preferibilmente della Campania. Dalla farina del Mulino Caputo ai pomodori Ciao. Dai formaggi di Agerola ai vini di Gragnano. Prodotti di nicchia locali anche l’olio, il limoncello sorrentino fino ai cioccolatini al basilico.
Basilico Italia ha un piano di sviluppo articolato, che si consoliderà nei prossimi mesi. Sarà un marchio in franchising e si dipanerà sul territorio nazionale e, in proiezione, anche su quello internazionale.
Privilegiando, oltre alle location tradizionali, spazi nei quali si produce cultura, come teatri e cinema, ma anche intrattenimento, come discoteche e locali notturni. Grazie a questo progetto imprenditoriale, reso concreto dalla matita dell’architetto Antonino Aprea, saranno assunte, per quest’anno, venticinque persone, impiegate tra cucina, sala e altri incarichi professionali.