Monopoli: mare top e lidi flop

Scritto da Michelangelo Montanaro on . Postato in News2

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L’estate 2018 sarà ricordata come una delle migliori annate per il sud barese. Boom di presenze turistiche, soprattutto straniere. Alberghi, B&B e case vacanze sold out. A distinguersi è soprattutto il lembo di costa che va da Polignano a Mare a Monopoli, nota anche come “costa dei trulli” data la vicinanza con la nota Alberobello, la città dei trulli.

Il 2018 è anche l’anno che segna il sorpasso nel gradimento dei turisti del sud barese sul Salento.

Il segreto di tale successo è da ascrivere senza ombra di dubbio al mare dalle acque cristalline, ma non solo. Cibo, arte, monumenti e centri storici bomboniera fanno da fondamentale contorno.

Il boom turistico di Monopoli è giunto quasi per caso.

Per molto tempo, da quelle parti si è vissuto di luce riflessa della più nota Polignano a Mare. Per molti anni Monopoli è stata famosa nel sud barese per il turismo selvaggio, quello dei bagnanti mordi e fuggi e dei ragazzini che prendevano d’assalto le discoteche notturne di località Capitolo.

Tuttavia, a poco a poco, il turismo che conta, quello delle famiglie e dei visitatori stranieri, ha cominciato a riscoprire la città. E questo è coinciso con il rilancio del centro storico, uno dei più belli di Puglia.

Non è mancato chi ha fiutato il business. Così numerosi neo imprenditori turistici improvvisati hanno pensato bene di “far soldi” a spese del turista di turno.

Per decenni, l’attività trainante dell’economia monopolitana è stata il commercio ambulante di biancheria. Decine di commercianti partivano da Monopoli con il proprio carico di biancheria, con destinazione le cittadine più isolate della Sicilia e della Calabria e tornavano carichi di denaro contante; denaro che veniva reinvestito. C’era chi lavorava onestamente ma … C’erano anche tanti truffatori, quelli che - come si dice da queste parti - “rifilano pacchi”. E in quel caso i “pacchi” consistevano in tessuti di provenienza cinese che, una volta sapientemente lavorati, venivano rivenduti come ricami fiorentini.

Molti di questi ex commercianti ambulanti si sono ora riciclati nel settore del turismo, avviando B&B, ristoranti e soprattutto gestendo lidi balneari. E non sono stati i soli. A far loro compagnia, anche un cospicuo numero di politici locali, amministratori ed ex amministratori comunali.

Nel business pare essersi inserita anche la malavita, intenta a riciclare nel sud barese i proventi di attività illecite.

Le amministrazioni comunali recenti hanno cercato di assecondare questo improvviso boom turistico, spesso attribuendosene la paternità. Non si può dire che non abbiano agevolato in tutti i modi il business del turismo.

Tutto bello, dunque. Non proprio, almeno a leggere molte recensioni di turisti rilasciate sui principali siti internet.

Il canovaccio è spesso lo stesso. Mare bellissimo, città bellissima, ma costi eccessivi ed a fronte di tali costi elevati, servizi pessimi.

Sia chiaro, non tutti gli imprenditori sono improvvisati e senza scrupoli, non tutte le attività turistiche sono gestite in maniera piratesca, ma è innegabile che il problema esista e vada risolto prima che finisca per soffocare sul nascere le velleità turistiche della città.

I turisti si lamentano principalmente dei lidi balneari e delle spiagge libere.

Il problema dell’eccessivo costo dei lidi balneari, a fronte di servizi non all’altezza, è il più antipatico, non foss’altro perché questi signori fruiscono di concessioni pubbliche low cost ed a più riprese si oppongono ad una liberalizzazione del settore.

Abbiamo provato a verificare di persona.

Ci siamo recati in uno dei più grandi lidi balneari del Capitolo a Monopoli nella settimana più gettonata dai turisti, quella di ferragosto.

Il nostro salasso è cominciato subito.

All’ingresso del lido ci hanno chiesto 12 euro per il parcheggio dell’auto e per usufruire dei servizi del lido. Il parcheggio del lido consisteva in una distesa di terra battuta senza riparo dal sole. A farci da cicerone un povero extracomunitario cotto dal sole, sotto lo sguardo vigile di un ex amministratore comunale, comodamente seduto all’ombra, che dirigeva i lavori fingendo di leggere un quotidiano. Nei servizi erano compresi i servizi igienici ed una doccia ghiacciata; per usufruire di una doccia normale, bisognava ricorrere ad una doccia a gettoni modello 1915-18.

Tutto qui? Niente affatto.

Entrati nel lido, ci vengono chiesti 5 euro per l’accesso in spiaggia, 15 euro per l’ombrellone, e 16 euro per due sdraio. Totale 36 euro.

Ovviamente, l’ombrellone non in prima fila perché per quella bisogna pagare un supplemento di ulteriori 10 euro.

Ricapitolando: ci siamo giocati 58 euro e non abbiamo ancora preso nulla da mangiare. Sì, perché i tavoli e i posti a sedere del lido sono riservati solo agli avventori del bar/ristorante.

Decidiamo di andare via, lasciando alle nostre spalle decine di turisti alle prese con le docce fredde ed imprecanti contro il gestore del lido il quale, da noi pungolato, non si vergognava neppure un po’ di fare queste figure e bellamente ci rispondeva che era la prima volta che qualcuno si lamentava. Evidentemente non è solito leggere le recensioni del suo lido su “Trip Advisor”.

Lasciamo il lido nella speranza che non tutti i lidi della città siano così. Del resto, internet serve anche a questo: a smascherare chi “tira pacchi”.

Andrà meglio nelle spiagge libere? Neanche a dirlo.

Il nostro sguardo questa volta si rivolge alla spiaggia di “Porto Rosso”, un tempo bandiera blu. Orde di turisti “mordi e fuggi” provenienti dai paesi limitrofi sono soliti montare veri e propri accampamenti, solitamente dalla sera prima, ed occupare bellamente il poco spazio disponibile. Spesso la sera prima hanno allestito barbecue all’aperto, ed il mattino dopo la cenere è ancora presente sulla spiaggia. Dove espleteranno i propri bisogni fisiologici? E’ difficile dirlo, dato che in zona non sono presenti bagni chimici e men che meno docce a pagamento e pertanto l’unica fontana presente è letteralmente presa d’assalto da gente che la utilizza come se fosse un bidet.

In tutto questo far west, dov’è la polizia municipale?

Forse è intenta a comminare multe alle auto prive di grattino nei numerosi parcheggi a pagamento, questi sì, rapidamente istituiti dall’amministrazione comunale.

In conclusione, ci auguriamo che chi vuol capire capisca. Che non basta vantarsi di avere un mare stupendo, se i servizi a corredo fanno flop, perché i turisti non hanno più l’anello al naso e le notizie ai tempi di internet circolano veloci: la fortuna, quando arriva, bisogna poi sapersela meritare, altrimenti va via!

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