Il mandarino dei campi flegrei

Scritto da Eduardo Cagnazzi on . Postato in Turismo

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Tre anni fa la Regione Campania inseriva il Mandarino dei Campi Flegrei ed il liquore ottenuto dalla sua trasformazione tra i prodotti tradizionali del proprio territorio. Un riconoscimento dovuto ad una coltivazione di un agrume in una vasta area compresa tra i quartieri della periferia occidentale di Napoli fino a Bacoli, Quarto, Pozzuoli, Monte  Procida, Marano e le isole di Ischia e Procida; un territorio dove storia e cultura hanno lasciato segni indelebili e la campagna è resa fertile dai minerali vulcanici dissolti nel terreno. Un territorio dove si raccolgono, tra le numerose necropoli e un’area archeologica sommersa tra le più importanti al mondo, le tracce antiche di epoca romana e prima ancora di quella greca. Al punto che la Regione intende candidarla all’Unesco come Patrimonio dell’Umanità. L’origine del tipico agrume non si perde però nei tempi. Poco più di due secoli fa, il mandarino fu trapiantato a Napoli nel Real Orto Botanico e nel Parco di Capodimonte e in breve tempo si diffuse in tutto il meridione. E’ in quegli anni che l’agrume trovò terreno fertile nell’area Flegrea, dove ancora oggi viene coltivato per le sue proprietà organolettiche e per dare un reddito a chi lavora la terra. Fonte delle principali vitamine e di Sali minerali, il mandarino è diventato un tutore della nostra salute. Con queste premesse, torna quest’anno la Festa del Mandarino dei Campi Flegrei, con una serie di eventi ed incontri tematici organizzati dall’associazione l’Immagine del Mito e da Terra Flegrea rivolti a rivalutare e promuove questo agrume e, più in generale, a sviluppare il comparto agroalimentare del territorio esaltandone le biodiversità in sinergia con il turismo e la cultura. Tra gli incontri in programma, fino alla fine di febbraio, va annoverata la presentazione del progetto Mac, finanziato nell’ambito di Uia (Urban innovative actions); un’iniziativa dell’Unione europea volta alla promozione di idee e azioni innovative per favorire lo sviluppo sostenibile delle aree urbane. Mac propone una serie di attività con l’obiettivo di riqualificare l’ambiente urbano e, allo stesso tempo, combattere la povertà nel quartiere di Monterusciello, dove le attuali problematiche del contesto sociale si combinano ad un difficile ambiente urbano, caratterizzato da vacuità, anonimato e decadimento degli spazi comuni. Attraverso un processo di sviluppo economico, imprenditoriale e sociale, il progetto vuole creare un nuovo paesaggio agro-urbano basato su un’interconnessione di aree urbane e terreni agricoli, che favorisca una trasformazione creativa dell’essenza del quartiere.

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