La vera ricchezza del Salento

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Natura selvaggia, ulivi secolari, muretti a secco, mare. Lungo il Cammino celeste dei pellegrinaggi intorno a Morciano di Leuca si intrecciano storie, leggende, paesaggi, antichi sapori.

L’itinerario è stato sperimentato con successo da un gruppo di giornalisti italiani e tedeschi, ospiti del Comune di Morciano di Leuca, grazie al bando Iniziative di Ospitalità della Regione Puglia, Settore Turismo.

In particolare il progetto è stato attuato  nell’ambito del Programma operativo Regionale FESR-FSE 2014-2020 “Attrattori culturali, naturali e turismo” Asse VI - Tutela dell’ambiente e promozione delle risorse naturali e culturali - Azione 6.8 Interventi per il riposizionamento competitivo delle destinazioni turistiche.

“Ringraziamo la Regione Puglia, Assessorato alle Industrie turistiche e culturali per averci dato questa possibilità. Crediamo molto nella formula degli educational”, dice il sindaco di Morciano di Leuca, Luca Durante. “E’ importante che i giornalisti visitino di persona il nostro territorio e facciano esperienza”.

 

VIDEO INTERVISTA CON IL SINDACO DI MORCIANO DI LEUCA LUCA DURANTE

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PROFILO FB/Carmen Mancarella

Il viaggio, progettato dalla giornalista Carmen Mancarella (www.mediterraneantourism.it), direttore della rivista di turismo e cultura del Mediterraneo Spiagge, ha preso le mosse dalla Festa in onore della Madonna del Belvedere a Leuca Piccola, che si trova a Barbarano, frazione di Morciano di Leuca. Il primo maggio si festeggiava e si festeggia ancora oggi assieme ai pellegrini, la mattina, con un colorato e allegro mercato,  e, nel pomeriggio sera, con una solenne processione. E quest’anno, tra suggestive luci, le donne hanno voluto omaggiare la Madonna con l’infiorata, all’interno e fuori dal Santuario.

Il tempo sembra essersi fermato e nel villaggio si rivivono le antiche atmosfere che sanno tanto di amicizia e comunità, come racconta il vicesindaco Lorenzo Ricchiuti.

FESTA IN ONORE DELLA MADONNA DEL BELVEDERE

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 Leuca Piccola, con le sue arcate, riproduce fedelmente il Santuario di Santa Maria di Leuca, tanto che in passato ci fu una disputa tra i vescovi: i pellegrini, credendo di essere arrivati alla fine del loro viaggio, non si spingevano fino al mare, a Santa Maria di Leuca, ma si fermavano a Leuca Piccola e tornavano indietro. Per loro un bel pozzo con acqua sorgiva e un ricovero fresco, scavato nella pietra, sotto la chiesa per affrontare l’ultimo tratto della via leucadense, lungo solo 10 chilometri.

Ma attenzione: i pellegrini cattivi cadevano nella Vora di Barbarano! Questo il detto che era in voga tra gli abitanti. Lungo il Cammino celeste c’erano infatti tante insidie, tra cui le Vore di Barbarano, voraggini naturali collegate ai fiumi sotterranei del Salento. Ce ne sono due, l’una a ridosso del Santuario (la grande) e l’altra (la piccola) lungo i binari della ferrovia che termina a Gagliano del Capo. Intorno alle Vore tante leggende. “Si racconta che un nobile fosse caduto con il proprio cavallo nella vora grande. Lui morì, ma il cavallo fu ritrovato a Santa Maria di Leuca: questo per dire che le vore erano e sono ancora oggi collegate al mare. Per spaventare i loro bimbi, le mamme dicevano che in fondo alla vora c’erano le bocche del diavolo!”, racconta Graziella Caroppo, giovane appassionata di storia e di leggende locali.

 

LE DIECI P IN VERSIONE FB

Lungo le arcate del Mercato, potrete poi notare la targa delle 10 P che un oste incise come ammonimento per i suoi ospiti: Parole Poco Pensate Portano Pena, Perciò Prima Pensa e Poi Parla! Un ammonimento che in chiave moderna viene ora reinterpretato così: Post Poco Pensati Portano Pena, Perciò Prima Pensa e Poi Pubblica!

 

IL RICHIAMO DEL MARE

Ma il richiamo del mare è troppo forte. Ecco una meravigliosa escursione tra le grotte di Leuca a bordo della Zeus guidata da Jonhatan Bonerba, pescatore di notte e accompagnatore turistico di giorno che racconta degli animali fantastici e delle figure che si leggono lungo le pareti delle Grotte di Leuca, soprattutto lungo il versante del Mar Jonio: il drago, la Madonnina e l’Angelo, il Presepe, la Grotta delle Tre Porte, simbolo di Santa Maria di Leuca.

Ci spostiamo poi sul Mar Adriatico dove ammiriamo il Canyon Naturale del Ciolo, famoso per i suoi tuffatori.

“Sono molto legato alla mia terra”, dice Marco Cavalera, guida turistica e presidente dell’Associazione Arches e della Pro Loco di Morciano di Leuca. “Mi affascinano la natura selvaggia, il mare, le campagne e i paesaggi di pietra”.

 

ALESSANO, IL MASSARONE E LA CITTA’ DI DON TONINO BELLO E DELLA MUSICA

Cammina cammina, arriviamo al Massarone, dove l’associazione Liberazione ha recuperato un’Antica Masseria, trasformandola in un Centro di educazione ambientale e in un luogo di ritrovo per eventi e concerti, molto frequentati dai giovani. “La nostra filosofia sono le sinergie dove 1+1 non fa due, ma tre!”, dice Stefano Torsello, presidente dell’Associazione Liberazione. “Questa antica Masseria è per noi punto di ritrovo, dove dare libero corso alla nostra creatività, mettendoci a servizio del territorio e degli altri”.

La Masseria si trova a Montesardo, frazione di Alessano, la città famosa per aver dato i natali a don Tonino Bello, il vescovo che predicava la chiesa della stola e del grembiule a servizio degli ultimi. La sua tomba è meta di pellegrinaggi. Anche papa Francesco vi si è recato a pregare il 20 aprile scorso, circondato da un fiume di gente festosa!

Alessano era anche la città della musica! E in un cortile fiorito di rose ci accolgono Antonio e Francesco Calsolaro che ci fanno ascoltare l’antica arte della musica dei barbieri, detta musica della BARBERIA: polka, valzer.. che, eseguite con chitarra e mandolino appunto dai barbieri, accompagnava le feste dei giovani fino agli anni ’50 e quindi era la musica dell’amore!

Tra gli ulivi secolari non può mancare una sosta in un frantoio che produce olio extravergine di oliva. Siamo nell’Azienda Specchia Russa con il titolare Antonio Simone che custodisce anche una delle pajare più grandi del Salento (le tipiche costruzioni delle campagne salentine simili ai trulli, ma con il tetto piatto).

Arte e creatività  si intrecciano nei fili degli antichi telai con i giovani dell’Associazione Arches di Salve. “Abbiamo recuperato antichi telai”, spiega Melissa Calò. “Alcuni risalgono al ‘500, altri sono più recenti. Produciamo tessuti molto pregiati come tappeti e coperte per mantenere viva la tradizione dei nostri avi”.

PELLEGRINI, LA MORTE ARRIVA IN UN ATTIMO!

Salve è una tappa molto importante lungo la via dei pellegrinaggi, grazie al Santuario di Santa Marina a Ruggiano e la splendida chiesa madre che custodisce l’organo ancora perfettamente funzionante più antico di Puglia, datato 1628!

Un’altra grande scoperta è la chiesa madre di Gagliano del Capo, dove esiste l’altare detto Carpe Diem: angeli con il volto di scheletro ammoniscono i pellegrini: la vita è troppo breve per peccare. Passa in un attimo!

Il Salento non sarebbe così bello se non ci fosse la creativià dei giovani. Dopo tanto peregrinare, meritiamo un aperitivo al Barlento a Morciano di Leuca, che, con la sua tarataruga marina, come simbolo, incarna una filosofia di vita: riduzione dei consumi, riuso dei materiali per proteggere l’ambiente e la vita, come racconta la titolare Enrica De Giorgi, specializzata in lingue orientali, che dopo aver fatto un master in Cina, ha deciso di ritornare per vivere e lavorare nella sua terra.

Lungo il cammino celeste si incrociano leggende, paesaggi, natura e storie di uomini e donne che sono la vera ricchezza del Salento!

E se per i giornalisti italiani il Salento, prima meta del turismo in Italia, non è più una novità, sono rimaste a bocca aperta le giornaliste tedesche ospitate durante il viaggio: “La natura è straordinaria”, ha commentato la giornalista e writher di Amburgo, Petra Hilldebrandt, “Mi è piaciuto camminare sotto gli ulivi secolari, l’escursione in barca tra le grotte di Leuca, la gente calorosa e amichevole. Ho molte storie interessanti da raccontare!”

Claudia Thomas, blogger di Berlino: “Sono rimasta impressionata dal bel paesaggio del Salento, specialmente dalle piante piene di colori in primavera. Non so se venire in inverno è un buon momento, so che in primavera è il massimo! Mi mancheranno i salentini e il Salento”.

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