L'Aleatico all'XI edizione di Dolce Puglia

Scritto da Michelangelo Montanaro on . Postato in Eventi

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Record delle 2000 presenze a Gioia del Colle lo scorso 16 dicembre per Dolce Puglia. Si inizia con il convegno sull'Aleatico e le sue tradizioni; protagonisti anche il marketing e i prodotti della nostra terra.

Pronti in pista di decollo alle 17.30 presso il cine-teatro del 36° Stormo Caccia per il Convegno e per l’accoglienza del Comandante - Colonnello Pilota Bruno Levati, che in una sorta di “spin-off” con quel “Viva il 36° Stormo, viva la gente, viva i prodotti di Puglia” – pronunciato il 13 maggio scorso durante la 7ma edizione della Giornata Nazionale della Cultura del Vino e dell’Olio – rimarca, in maniera enfatica e trainante, come sempre, il loro essere “custodi dei valori della Patria, ovvero Terra dei Padri”.

Prende, poi, parola, il Patron di Dolce Puglia – nonché Delegato Murgia AIS Puglia – Vincenzo Carrasso,  attento supervisore di ogni minimo particolare curato con professionalità, sapere e passione, ad introduzione dei lavori della sua Dolce Puglia.

 

A chiusura dei saluti di benvenuto, il padrone di casa di Gioia del Colle, il Sindaco Donato Lucilla, a sottolineare “la capacità di Dolce Puglia di coniugare diversi prodotti e tipicità sotto l'egida della qualità” nella consapevolezza che “il legame con i prodotti di qualità sia uno dei punti di forza della cultura, dell'economia e dell'attrattività del nostro territorio”.

 

Giungono anche, per via scritta, i saluti di Dario Stefàno, Senatore della Repubblica Italiana.

Si entra, quindi, nel vivo del Convegno – moderato dal Direttore di Telenorba Vincenzo Magistà - che ha visto un alternarsi  di interventi dei professionisti del settore nell’affrontare il tema in oggetto in base alle differenti competenze professionali.

In apertura, Pierfederico La Notte – Ricercatore CNR Bari – in un excursus storico e sulla coltivazione dell’Aleatico in Italia, si pronuncia in merito alle origine dell’Aleatico che per quanto non si possa definire autoctono in Puglia è certamente tra i vitigni della nostra tradizione regionale. Origini che sembrerebbero attestarsi in Toscana – come lo stesso Antonio Arrighi, Delegato Isola d’Elba AIS Toscana, ci confermerà in itinere del Convegno. Un vitigno vocato alla produzione di passiti e che “in Puglia oltre che nell’omonima DOC Aleatico copre l’intero territorio regionale, ed è presente anche nel Gioia del Colle, Salice Salentino, e, più recentemente, nel disciplinare del Terra d’Otranto”. Un vitigno “nobile” oggetto di studio da parte di molti studiosi ampelografici, fra cui il Perelli che ne cita la sinonimia con il moscato nero e il connubio perfetto con il primitivo nel rapporto 1/10 – 1/12 tale da conferire grande morbidezza.

Prosegue Luca Petrelli – Comitato di Sezione Assoenologi Puglia, Basilicata e Calabria - dopo averci omaggiato dei saluti del Presidente Massimiliano Apollonio, con una relazione sulla trasformazione enologica dell’Aleatico, nel sottolineare una nuova tendenza di questo vitigno, in particolar modo in questi ultimi anni, verso una tipologia di produzione che guarda ai rosati ed addirittura agli spumanti. Testimonianza che ci giunge anche da Piernicola Leone de Castris. L’Azienda – alla quale si deve il primo imbottigliamento del vino dolce di Puglia, il Negrino, nel 1948 – vinifica oggi in rosa con la produzione di “Aleikos” (Aleatico in purezza - secco) e, in versione spumante dolce, il metodo charmat “I Mille” in onore del  150° anniversario dell’unità d’Italia nel 2011 “con la volontà di celebrare questa ricorrenza con una varietà che come poche altre può essere considerata patrimonio condiviso di diverse regioni italiane”.

Un volo in Toscana, poi, esattamente all’Isola d’Elba con Antonio Arrighi, Delegato Isola d’Elba AIS Toscana – già protagonista di una straordinaria degustazione che si è tenuta venerdì 15 dicembre presso l’Hotel Svevo di Gioia del Colle nell’Anteprima Dolce Puglia in cui abbiamo avuto la preziosa possibilità, grazie al delegato Arrighi ed alla sua Delegazione, di confrontarci con 12 Aleatici passiti elbani – che ci ha portati indietro nel tempo, là dove l’Aleatico, il vino dell’Imperatore, il vino che più rappresenta gli elbani, si identifica con il vino della tradizione e delle feste, quel nettare talmente prezioso da essere centellinato e gelosamente custodito per le grandi occasioni.

 

Ed in un susseguirsi di collegamenti fra i vari relatori presenti, Giuseppe Baldassarre – Responsabile Eventi AIS Murgia e Responsabile Puglia Guida Vitae AIS, nonché Docente e Commissario d’esame AIS – ci incanta con la descrizione di quell’Aleatico dal grande profilo organolettico, “signorile ed aristocratico, caldo e vellutato, ma anche perfettamente bilanciato da una spiccata vena di freschezza e da un’impronta tannica deliziosamente gentile”.  E nel mettere in evidenze l’importanza del confronto con i professionisti del settore - del CNR in particolar modo - auspica una Puglia che sappia ritrovare tutte le metodologie migliori di produzione e un’adeguata revisione dei disciplinari.

 

A Dolce Puglia, però, non si parla solo di Vino ma anche di Pasticceria.

Giuseppe Rotolo – Input Edizioni – ci parla del suo nuovo progetto editoriale “Pastry Magazine” – una rivista a tema, totalmente dedicata a tutto ciò che è dolce, “salvifica dolcezza in questo bailamme di giorni frenetici e incalzanti, di televisioni urlanti di un’epoca complicata e confusa in cui in tempo reale, nel villaggio globale, tutto è iperconnesso e i computer e la tecnologia s’appropriano delle nostre vite” e viene facile pensare che “più che di macchine abbiamo bisogno di umanità, più che di intelligenza abbiamo bisogno di dolcezza e bontà” (Charlie Chaplin).

 

Sull’onda della pasticceria, Giuseppe Mancini – Chef Consulting Laboratory – ci offre un elogio del lievito naturale dalla spontaneità e dal fascino intramontabili, “fonte di profonda e intima soddisfazione per l’artigiano che lavora con passione, protagonista di una storia che dura da millenni” in un’ottica di assoluta ed incontrastata qualità delle materie prime di produzione.

 

Sappiamo però che quando si parla di “Prodotto” si parla di Azienda ed inevitabilmente di Brand e risulta, quindi, necessaria una tutela dello stesso, in particolar modo per il settore vitivinicolo, a causa delle tendenza delle aziende italiane ad una differenziazione delle etichette in base al differente prodotto commercializzato, e per il mercato internazionale, tendendo quindi ad una difficile fidelizzazione del cliente che si trova smarrito. Questo il tema trattato da Domenico Demarinis – De Simone & Partners – che mira ad un rafforzamento del brand sui mercati internazionali, in cui risulta particolarmente difficile la registrazione (differente è il budget in base al numero di etichette da registrare!) e la conseguente vendita e vendibilità a seconda dei paesi,  ed in cui bisogna tendere alla realizzazione di brand quanto più convenzionali possibile per una maggiore trasversalità, in particolar modo per le medio-piccole aziende e concedersi di allontanarsi da quelli che sono i marchi tradizionali solo per le grandi aziende, laddove possibile un investimento in termini di marketing e pubblicità.

 

Un differente approccio per i mercati esteri e non solo, ma anche una differente metodologia produttiva e di abbinamento cibo-vino salvaguardando sempre quelli che sono i dettami di un abbinamento armonico. La strada da percorrere ce la suggeriscono Le Donne del Vino di Puglia, nelle persone di Marianna Cardone - Delegato Regionale - e Maria Chiara Minoia – Consulente Marketing e Comunicazione -  con una produzione che punti a mantenere basso il residuo zuccherino in modo tale da accontentare i mercati esteri che sembrano più propensi al consumo di vini leggermente meno dolci e che risultano quindi diversamente abbinabili al cibo. Manteniamo, quindi, saldi gli abbinamenti tradizionali con la pasticceria ed i caseari ma spingiamoci in nuovi esperimenti del palato mantenendo il sempre importante equilibrio gusto-olfattivo. A supporto di questa argomentazione il video di Maurizio Filippi – Miglior sommelier AIS 2016.

 

Dolce Puglia si presenta, quindi, come ottima vetrina sul fronte qualità/innovazione per una maggiore competitività sul mercato in un’ottica di ampio respiro per la valorizzazione delle eccellenze della nostra Terra e di un territorio a volte ostico ma estremamente interessato alla nostra realtà in continua espansione.

 

Chiude gli interventi dei relatori del Convegno il Patron di Dolce Puglia Vincenzo Carrasso ed apre una nuova pista per la rassegna dei vini dolci pugliesi e della pasticceria, cioccolateria e caseari regionali: il Concorso Pasticceri Dolce Puglia, alla sua prima edizione in questo 2017, il cui obiettivo è quello di creare una promozione del comparto dolciario pugliese. Il Contest, che si è tenuto mercoledì 08 novembre 2017, presso Cortenova Ricevimenti, ha visto i vini dolci protagonisti dell’ars coquinaria dei maestri pasticceri in gara nella realizzazione delle loro creazioni,  attraverso la collaborazione delle Cantine partner vincitrici del Concorso Dolce Puglia della X Rassegna del 26 Novembre 2016. Una gara, sì, ma anche “una sfida con se stessi alla ricerca della perfezione  assoluta e per la produzione dell’eccellenza” – afferma, poi, Donato Dimarno,  di Dimarno Group, sponsor del Concorso -, concetto cardine nonché leitmotive di questo primo Concorso Pasticceri Dolce Puglia.

 

L’onore, poi, di avere a bordo della nostra spaziale avventura il Presidente Nazionale AIS, Antonello Maietta, che da magistrale ed appassionato Padrone di Casa AIS ci ha omaggiati del suo caloroso saluto di benvenuto in una sede a lui cara, che lo proietta, come in un flashback senza tempo al suo percorso fugace in Aeronautica Militare, presso il 4° Stormo Caccia di Grosseto. Ed in un “vivere nuovamente questo ambiente”, consapevole della difficoltà che comporta l’accesso in base militare di persone esterne, ringrazia il Comandante ed il 36° Stormo Caccia tutto per il grande sforzo organizzativo profuso. Un Presidente diviso fra “Stelle e Tastevin” e che poi ha scelto la strada che lo ha portato al Comando dell’Associazione Italiana Sommelier.

Un saluto di benvenuto nel quale emerge una carenza del “profilo culturale e di conoscenza” in un settore di nicchia come quello dei vini dolci, per i quali non è mai stata data attenzione da campagne di marketing e comunicazione, “mai oggetto di profitto, ma Semplicemente elemento per gratificare le feste”. Un settore che richiede, inoltre, maggiore qualità a causa del consumo protratto nel tempo.

 

Giunge così il momento della premiazione dell’XI edizione di Dolce Puglia: 25 vini premiati (18 per i primi tre classificati e 7 ex aequo) nelle sei categorie produttive in concorso. Primo classificato per la categoria Spumanti “Valle Vigna” di Upal - Cantina Sociale di Cisternino, cat. Uve Bianche “Ambra” di Duca Carlo Guarini, cat. Moscato e Moscatello Selvatico “Passito Moscatello Selvatico” di Castello Monaci, cat. Uve Rosse “Glikòs” di Cupertinum, cat. Aleatico “Aleatico Passito” di Masseria Li Veli, cat. Primitivo “La Dolce Vite” di Antico Palmento. In aggiunta, Premio Giuria per il “Negrino” di Leone de Castris e Premio Etichetta per “Il Macàro” di Cantina Fiorentino.

 

Premiati, inoltre, i primi tre classificati per il Concorso Pasticceri Dolce Puglia 2017: primo posto per Maria Pastore di Pasticceria Pastore con “Oltre” preparato con il “Passo De Le Viscarde Bianco” (Az. Vallone), secondo posto per Francesco Paolo Fiore del Monastero di Santa Chiara con “Fior di Moscato” preparato con “Piani di Tufara” (Rivera), bronzo per Giovanni Ancona di Pasticceria Ancona con “Armonia” vino utilizzato “Kaloro” (Tormaresca). Un Premio Speciale è stato assegnato, inoltre, a Giuseppe Mancini per "Ricerca ed abbinamento dei gusti".

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