“Gesualdo Expone” BIRRA!

Scritto da Eduardo Cagnazzi on . Postato in Vini

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Dal prossimo 31 maggio a Gesualdo, in territorio avellinese, nell’ambito della sedicesima edizione di “Gesualdo Expone” promossa dal locale Comune in partnership con Agorà onlus, inizierà un percorso degustazione davvero atipico nel suo genere che fa leva sull’incontro tra due tradizioni gastronomiche: quella irpina, con i suoi prodotti tipici, e quella brassicola, birra di qualità in primis. I prodotti del territorio saranno infatti abbinati a una delle migliori marche di birra campane, la VentiTRE’ (perché è di 23 litri il volume della prima cotta, il numero civico del laboratorio e la data di fondazione del birrificio) che ha fatto della qualità un sinonimo vincente. Tante le iniziative in programma tra cui il laboratorio gastronomico proposto da Guido, Clementina, Jacopo e Jenni (i quattro ragazzi under 35 che hanno fondato più di due anni fa il birrificio): ambientato nella grotta del complesso Pisapia/Mattioli, prevede l’accostamento delle sei birre griffate “VentriTRE’” (Amaranta, Esperia, Tamatea, Urania, Aura, Ambrosia) a salumi, formaggi, pasta fresca e torrone “made in Irpinia”. Per chi non riesce a rinunciare ai lievitati, le stesse birre potranno essere degustate in abbinamento e pizze e panuozzi presso altri stand.  Le birre “VentiTRE’”, realmente artigianali, non subiscono filtraggio o pastorizzazione, sono realizzate solo con ingredienti di assoluta qualità e sono prodotte nel rispetto dell’ambiente, infatti il 100% del ciclo produttivo avviene utilizzando fonti energetiche naturali e rinnovabili. Le birre, prodotte a Grottaminarda, sono preparate con acqua delle sorgenti irpine, pregiate, abbondanti e stabili nel tempo: Amaranta, ne fa intuire il carattere esuberante, caratterizzata da un deciso dry-hop di luppoli americani, sentori fruttati ed esotici; Esperia, prodotta utilizzando frumento seguendo in parte la tradizione medievale. L’aggiunta di coriandolo, arancia amara e luppolo le conferisce un sapore fruttato ed acidulo, molto rinfrescante; Tamatea nasce invece da un pensiero romantico di un indigeno neozelandese dalla quale questa bevanda prende il nome. Un eroe Maori passato alla storia per un gesto che ha dato il nome a una collina. Il suo aroma rimanda, infatti, all’aria fresca delle verdi colline: fruttato e simile al Sauvignon Blanc. E, ancora, Urania, catterizzata da abbondante schiuma color cappuccino. Chi la beve la deve sorseggiare lentamente per carpire i piacevoli sentori di cioccolato e caffè. Infine Aura, una birra bionda dal colore oro carico, potente al naso, ma fresca, caratterizzata da note di albicocca e frutta candita e Ambrosia, una birra per le occasioni speciali, dall’alto contenuto alcolico, con aroma di luppoli floreali, arricchita dal gusto del miele, suo elemento essenziale. Una bevanda che, come il vino, trae giovamento da un lungo invecchiamento.

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