Se la ripresa in Italia partisse dal turismo enogastronomico

Scritto da Michelangelo Montanaro on . Postato in Turismo

Il turismo enogastronomico è un settore in crescita, principalmente in Italia. Tra le mete preferite ci sono la Toscana, visitata dal 44% degli enoturisti, e il Piemonte (20%); new entry il Veneto che, con il 12,5% delle preferenze, supera Umbria (9,2%) e Puglia (7,3%); in ascesa anche Trentino Alto Adige e Sicilia, mentre Marche e Calabria risultano in flessione.

Il vino resta un settore di élite, tanto che dei 20 milioni di italiani che nel 2009 hanno scelto di organizzare viaggi all'insegna del wine and food, solo il 13% è consapevole di far parte del mondo dei turisti del vino. Con la spesa media procapite più alta dell'intero comparto (149 euro al giorno), le tradizioni territoriali e la cultura enogastronomica rappresentano i «settori chiave» del turismo italiano su cui puntare, in quanto «alternativa ai viaggi oltreconfine».

Lo rileva l’ultimo Rapporto annuale Città del Vino-Censis 'Osservatorio sul turismo del vino in Italia', presentato a Milano.

Enogastronomia, dunque, come settore di turismo non più di nicchia, bensì quale comportamento diffuso e di tendenza, con potenzialità ancora da esprimere. Si auspica, pertanto, una maggiore attenzione a tale settore produttivo non solo da parte degli operatori, ma principalmente da parte della politica e delle istituzioni.

Cercasi aziende vinicole per "Italian Wine Week"

Scritto da Michelangelo Montaro on . Postato in Eventi

Già si parla della quarta edizione del progetto Italian Wine Week 2015 - VINO 2015 (IWW), che si terrà a New York dal 2 al 4 febbraio 2015. L’iniziativa, in favore del vino italiano sui mercati internazionali, è inserita nel quadro delle operazioni  chiave tra le attività del Progetto Export Sud rivolto alle imprese vitivinicole.

L'articolata azione a favore del vino italiano prevede specifiche attività collaterali dedicate alle Regioni Convergenza. Il progetto ha l'obiettivo di consolidare e ampliare l'offerta italiana sviluppandone la presenza nelle aree e nei segmenti di mercato suscettibili di crescita.
Possono accedere alle azioni del Piano Export Sud le imprese:

  • con sede operativa in Calabria, Campania, Puglia e Sicilia;
  • non in situazione di morosità con l'ICE-Agenzia;
  • in possesso di potenzialità export (sito Web e/o pagina in social network).

E' possibile inviare le adesioni entro il 3 novembre 2014

La Forestale sequestra falso Brunello di Montalcino

Scritto da Chiara Sorino on . Postato in News

Il Comando Provinciale di Siena ha sequestrato un centinaio di bottiglie di vini pregiati, quali il Brunello di Montalcino, l’Amarone, l’Ornellaia e il Tignanello di dubbia provenienza e vendute on line, per un valore complessivo pari a circa 10mila euro.

Le indagini della Forestale sono iniziate da una partita di Brunello di Montalcino acquistato su internet nel dicembre 2013 da un acquirente di Bari, il quale aveva segnalato al Consorzio Montalcino un'etichettatura irregolare. In particolare, risultavano contraffatte, oltre all'etichetta, anche le fascette di Stato.

Dalle analisi chimiche, inoltre, il vino è risultato non conforme alle caratteristiche organolettiche tipiche del disciplinare.

Il venditore, dipendente di un'enoteca di San Marino, da qualche tempo aveva una partita iva per la vendita delle bottiglie sul web. Le ricerche, pertanto, si sono allargate sul commercio dei vini su internet ed è venuto alla luce un fiorente mercato di vini pregiati e costosissimi. Il giovane è stato denunciato per contraffazione.

 Il Corpo forestale dello Stato ha agito su delega della Procura della Repubblica di Siena, perquisendo la residenza riminese del venditore e sequestrando un centinaio di bottiglie, di cui non risultava alcuna fattura d'acquisto. Le indagini proseguono per appurare la provenienza e l'autenticità dei vini già sotto la lente della Forestale..

Destra e Sinistra in Puglia. Le differenze

Scritto da Michelangelo Montaro on . Postato in News

Ancora qualche altra battuta con il Senatore Dario Stefano, questa volta per parlare di schieramenti politici.

In qualche momento, non si è pentito di essere tra le file di un centro sinistra che ha tanti leader, mentre il centro destra, qui in Puglia, non annovera personaggi così di spicco?

Anche il centro destra ha tanti aspiranti leader, ma non hanno ancora deciso di fare le primarie. Il mio posto è il centro sinistra, perché esprime una cultura politica e di governo molto più in linea con i miei valori. Non credo ad un progetto di sviluppo che non abbia come priorità le variabili deboli della società e dell’ambiente. Il modello di sviluppo che investe sui più forti non mi appartiene: qui la più profonda linea di demarcazione tra la mia cultura e quella del centro destra.

Il sindaco di Monopoli, Emilio Romani, si era candidato alle primarie del centro destra, lamentando come le candidature che scendono dall’alto spesso non siano premiate dalla gente. Ha dunque pronosticato una vittoria di 9 – 0 per il centro sinistra. Cosa sente di dire al sindaco di Monopoli?

Condivido l’idea che il centro sinistra parta avvantaggiato, soprattutto per l’affidabilità che ha dimostrato in questi 10 anni di governo regionale. Non si tratta di un errore di altri: in questi anni ci siamo dimostrati bravi, capaci di governare e la gente apprezzerà!

Ritiene che Romani sarebbe stato all’altezza della competizione regionale?

Non lo so. Intanto Romani intendeva candidarsi ad una competizione che nel centro destra non ci sarà e sicuramente è stato più prudente rispetto ad altri.

Primarie Puglia. I candidati in tre vini

Scritto da Chiara Sorino on . Postato in Eventi

Anche il Senatore Stefano è un sommelier. Ci siamo quindi divertiti tra vini pugliesi e primarie politiche, con le relative corrispondenze.

Tre candidati alle primarie: Stefàno, Emiliano e Minervini. Se fossero tre vini, quali vini sarebbero?

Associo Emiliano ad un vino a tratti spigoloso, non più attuale per la Puglia, un vino che dopo un po’ provoca mal di testa.

Minervini sarebbe un vino dolce, come un nostro Aleatico, con la caratteristica, tuttavia, di non essere a tutto pasto.

Io, invece, mi considero un rosato, un po’ perché credo di aver scritto una bella pagina proprio sui rosati, un po’ perché, per le mie attitudini, mi considero a tutto pasto!

Raccontare la storia del vino e della terra di Puglia

Scritto da Chiara Sorino on . Postato in News

“Una sinergia tra giornalisti, guide, sommelier per raccontare il territorio, il vino, i prodotti tipici”. Questo è un dato di fatto apportato al mondo agricolo ed enologico pugliese dal Senatore Dario Stefano, in precedenza assessore all’agricoltura della giunta regionale pugliese.

“Quando io sono arrivato in Puglia, avvertivo quasi un senso di fastidio da parte di alcuni produttori a dialogare con le guide e i professionisti, ma solo in tal modo si può raccontare al mondo cos’è la nostra storia”.

“In questi anni – ha dichiarato - l’elaborazione è stata improntata sull’idea di diventare maturi e di divenire qualcosa in più del semplice produttore primario: il contenuto delle nostre uve lo valorizziamo noi, non lo cediamo agli altri, ma ne facciamo filiera, dalla raccolta, alla trasformazione, vinificazione, commercializzazione, racconto, valorizzazione. Significa mettere in campo tutta una serie di attività, le quali hanno consentito di formare anche nuove professionalità: dal 2004 ad oggi, ad esempio, c’è stata una prolificazione esponenziale del numero di sommelier. Ma non è finita qui: il mio sogno, ad esempio, è arrivare a far sì che i ristoratori pugliesi abbiano la stessa capacità di raccontare propria dei sommelier. Eppure, la filiera della ristorazione non ha ancora compreso quanto sia qualitativa la vostra lingua, quanto arricchisca il menu”.

“Mi candido alle primarie – ha concluso il Sen. Stefano - perché sono orgoglioso di questa storia e perché credo che questa storia debba essere l’unico argomento su cui i cittadini pugliesi debbano esprimere un giudizio. E anche in Senato la mia vicenda ha continuato ad essere legata alle sorti dell’agricoltura e dell’enologia, che mi ha conquistato tantissimo. Ho riscoperto in tal modo l’orgoglio di essere pugliese e questo è stato proprio ciò che abbiamo realizzato insieme in questi anni: il recupero dell’orgoglio identitario”.

Un brindisi alla buona Puglia

Scritto da Chiara Sorino on . Postato in News

Dario Stefano, Senatore della Repubblica e Presidente della Giunta Elezioni e Immunità parlamentari, ha scelto di parlare al mondo dell’enologia pugliese, dei sommelier e dell’agricoltura. Ha quindi organizzato a Monopoli (Ba) un convegno con l’AIS Puglia per presentare i motivi della sua candidatura e i risultati raggiunti già in qualità di Assessore regionale all’agricoltura.

Ha citato, tra i suoi risultati, tra punti cardine. “Noi in precedenza vinificavamo solo il 15% della produzione, mentre adesso siamo giunti a punte dell’85%. Significa che in precedenza avevamo rinunciato ad essere protagonisti non solo della produzione primaria, ma di tutta la filiera. E sfruttare la filiera ha significato per noi, per esempio, comprendere quanto, per raccontare quel prodotto, fosse necessario coinvolgere quelli che hanno più competenza, quali i sommelier. Raccontare il prodotto voleva dire andare al di là del grafico e dell’etichetta, bensì avere un linguaggio capace di creare curiosità, ma anche di fidelizzare l’interlocutore”.

“Altra ricetta – ha proseguito il Senatore - è stata quella di far comprendere che noi dovevamo investire sulle autoctonie: abbiamo vinto, infatti, nel momento in cui abbiamo portato sul mercato produzioni improntate al Negroamaro, al Nero di Troia, al Primitivo, al Sussumaniello, al Fiano Minutolo. Si tratta di produzioni che ci consentono di raccontare una storia con un linguaggio che conosciamo solo noi e che gli altri non possono imitare. Se noi, al contrario, producessimo qui il Chianti, non saremmo bravi come i veri produttori di tale tipologia di vino, perché quella è la loro storia. Noi stavamo cancellando la nostra storia”.

“La terza scelta vincente è stata quella di provare ad operare un’analisi critica della nostra capacità produttiva: se saremo bravi, lo dovrà dire il mercato. Ma per essere tali, dobbiamo innovare il processo produttivo enologico e renderlo più coerente alla domanda”.

Toscana – Bordeaux 1 – 0. La regione italiana ha vinto il premio Wayn.com

Scritto da Michelangelo Montanaro on . Postato in Turismo

5801 a 5005: la Toscana supera di 800 punti la francese Bordeaux e si aggiudica l’edizione 2013 del Wayn Award, premio indetto annualmente da Wayn.com, la più ampia piattaforma social al mondo dedicata al viaggio e al lifestyle che conta 21milioni di membri in 193 paesi.

Al concorso, votato da 27mila persone, hanno partecipato le 7 ‘enomeraviglie’ del mondo: assieme a Toscana e Bordeaux, i territori finalisti del contest erano La Rioja (Spagna), Napa Valley (California), Franschhoek (South Africa), Maipo (Chile) e South Eastern Australia. Sul podio, oltre a Toscana e Bordeaux, è salita la spagnola La Rioja (3526 preferenze), tallonata dalla California (Napa Valley), con 3434 voti.

Un risultato importante che conferma quanto la Toscana e i suoi vini siano amati nel mondo. «E’ interessante - ha commentato Peter Ward, CEO e Co-Fondatore di Wayn.com - in tempi in cui il “nuovo mondo” del vino è molto popolare e alla moda, i nostri membri hanno scelto le regioni tradizionali del vino come loro preferite».

E grande soddisfazione ha espresso Alberto Peruzzini, dirigente del settore turismo di Toscana Promozione, l’Agenzia regionale che si occupa di promuovere nel mondo la Toscana: ''Siamo entusiasti per aver vinto questa competizione internazionale, superando le altre regioni vinicole del mondo e desideriamo esprimere il nostro ringraziamento ai membri Wayn.com per aver scelto la nostra regione''.

Il Wayn Award conferma l’alto gradimento degli enoappassionati di tutto il mondo per la Toscana, dopo le affermazioni al Travelers’ Choice Wine Destinations Awards di Tripadvisor e al sondaggio sulle destinazioni enoturistiche preferite del Movimento Turismo del Vino.

 

L’AIS Murgia festeggia i sommelier 2014

Scritto da Chiara Sorino on . Postato in News

Cerimonia di premiazione a Ginosa (Ta)

 

Un pranzo al ristorante “Imperatore di Puglia” di Ginosa, nel tarantino, è stato l’incantevole cornice della cerimonia di consegna degli attestati ai nuovi sommelier 2014, domenica 21 settembre.

Lo chef Angelo Lillo ha deliziato i convitati con numerose portate a tema marinaresco, a cui sono stati accuratamente abbinati quattro vini della celebre cantina Leone De Castris.

Ad essere premiati, i sommelier che hanno superato l’esame a luglio, dopo aver frequentato i corsi a Monopoli, Acquaviva delle Fonti e Cassano Murge. Circa sessanta nuove leve, pronte a rinvigorire il mondo pugliese e non solo dell’enologia.

Del resto, come ha dichiarato lo stesso direttivo dell’AIS Murgia, “il 2014 ha rappresentato per la delegazione una crescita senza precedenti e i corsi hanno permesso a numerosi soci di diventare sommelier. Una squadra che punta a mantenere alto l'orgoglio di questa delegazione!”

Musica, divertimento e convivialità hanno reso la giornata, a cui è stata invitata anche la redazione di Vinieco.it, ancora più piacevole e festosa.

 

E’ in arrivo l’app dei salumi. La piattaforma online gratuita 'Salumi Trasparenti'

Scritto da Michelangelo Montanaro on . Postato in Gastronomia

Dal prossimo settembre tutti i consumatori potranno verificare l'origine della materia prima impiegata per realizzare i salumi made in Italy. E' la piattaforma online gratuita 'Salumi Trasparenti' messa a punto da Assica, l'Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi, che l'ha presentata  nel corso dell'Assemblea annuale.

Obiettivo, come ha dichiarato il presidente Lisa Ferrarini, è rispondere alla richiesta di dare maggiori informazioni sul tema dell'etichettatura d'origine nei prodotti che utilizzano la carne come ingrediente, senza farla pesare nelle tasche dei consumatori. I costi supplementari connessi all'etichettatura di origine, secondo uno studio dell'Ue, vanno dal 10% al 40%. Per accedere alla scheda descrittiva di un prodotto basterà inserire il codice numerico che appare sotto il codice a barre nel sito. Ma si potrà effettuare la ricerca anche durante l'acquisto attraverso il download di una App gratuita (iOS e Android), semplicemente inquadrando con la fotocamera del proprio dispositivo il codice a barre.

 
Dopo i primi esperimenti in questo senso pubblicati dal comparto distributivo, 'Salumi Trasparenti' è il primo progetto a livello europeo che coinvolge un intero settore: un comparto, quello dei salumi, che in Italia vale quasi 8 miliardi di euro, di cui oltre un miliardo segnato dalla voce Export.

 

Cinesi? Pronti a partire! La crescita del turismo sarà guidata dai grandi Paesi emergenti

Scritto da Michelangelo Montanaro on . Postato in Turismo

Il settore dei viaggi crescerà del 5,4% all'anno per i prossimi dieci anni, superando il ritmo di crescita del Pil mondiale. E' quanto prevede uno studio condotto da Oxford Economics e commissionato da Amadeus (società di distribuzione nel settore dei viaggi).

La crescita sarà guidata, peraltro, dai grandi mercati emergenti, con la Cina che mira a superare gli Stati Uniti per diventare quest'anno il più grande mercato turistico outbound del mondo e il più grande mercato nazionale entro il 2017. In particolare, il nuovo studio sui trend di viaggio rivela che l'industria globale dei viaggi sta andando incontro a un periodo di crescita sostenuta per il prossimo decennio, guidata in parte dalla portata globale di viaggi dalla Cina, che raggiungerà il 20% entro il 2023.

La Cina supererà gli Stati Uniti per diventare il più grande mercato turistico outbound di quest'anno, con un numero di famiglie cinesi in grado di permettersi viaggi all'estero più del doppio nei prossimi 10 anni, per raggiungere i 220 milioni. Lo studio indica tuttavia che la crescita non sarà esclusivamente per la Cina: le stime mostrano che gli altri grandi mercati emergenti come Russia, Brasile, India, Indonesia e Turchia avranno una crescita media superiore al 5% all'anno per i prossimi 10 anni. Questa sarà guidata in gran parte dalla crescente ricchezza e dal cambiamento delle abitudini dei consumatori.

I viaggi d'affari - rivela poi lo studio - riprenderanno i collegamenti tra Oriente e Occidente per incentivare una nuova domanda, ma i viaggi business occidentali a corto raggio non raggiungeranno i livelli pre-2008, almeno fino al 2018. L'Asia rappresenterà il 55% della crescita globale dei viaggi d'affari nei prossimi dieci anni.

La crescita del viaggio aereo sarà guidata dalle economie emergenti quali l'India, l'Indonesia e la Russia, come il traffico aereo non-OCSE che è destinato a superare quello dei membri dell'OCSE per la prima volta, diventando la più grande fonte di traffico aereo globale entro il 2023. Infine, i modelli di business delle compagnie aeree tradizionali e low-cost stanno convergendo in misura considerevole: la natura altamente competitiva del settore del trasporto aereo sta portando oggi alla convergenza dei modelli di business delle compagnie aeree tradizionali e low-cost.


La redazione

Il tramonto, il giorno o la notte? Intervista al dott. Giuseppe Baldassarre

Scritto da Chiara Sorino on . Postato in Vini

Rosso, bianco o rosato? E’ spesso il dilemma degli appassionati del vino, tra mode passeggere o pregiudizi ancora in voga. Abbiamo intervistato, a tale proposito, il dott. Giuseppe Baldassarre, primario dell’ospedale Miulli di Acquaviva ed uno degli esponenti più in vista e più titolati dell’Ais Murgia, nonché autore di numerosi libri a tema del vino.

Com’è nata la sua passione per il vino?

Me l’ha semplicemente trasmessa mio padre: anche lui è un estimatore del buon vino! Ho imparato ad apprezzarlo a casa, a tavola, chiacchierando; quindi ho inteso approfondire questa passione, da innamorato della Puglia, della cultura e del bello in generale. Ho scoperto, infatti, che il vino è un grande evocatore di collegamenti e di tante cose interessanti.

A suo parere, come mai, nonostante la Puglia sia terra di rosati, è proprio qui da noi che tale tipologia di vini viene apprezzata davvero poco?

In realtà, per molto tempo si è spacciato per rosati dei vini che erano delle volgari imitazioni; a differenza di quanto si possa credere, il rosato richiede una cura molto particolare ma, quando riesce, è davvero un vino entusiasmante e straordinario.

Cosa si potrebbe fare, quindi, non tanto per diminuirne l’export, ma per fare in modo di incrementare il mercato interno dei rosati?

Bisognerebbe credere di più nelle qualità del rosato, legarlo fortemente al territorio, alla gastronomia e alla cultura.

Una curiosità, a questo punto, è d’obbligo: dopo le serate da lei animate e intitolate “Rosso di sera”, “Serata in bianco”, “Puglia terra di rosati”, vorrei chiederle quale tipologia di vino le aggrada maggiormente.

Io li amo tutti, in ogni momento e in ogni stagione c’è un vino che mi entusiasma. Sarebbe come amare di più il tramonto, il giorno pieno o la notte! Dipende dai nostri stati d’animo: c’è un vino adatto per ogni circostanza, per ogni giorno e per ogni piatto. Bisogna continuamente scegliere e questa varietà di vini rende più gustosa la vita…

 

 

Eventi in cantina: il nuovo trend Non solo degustazioni: reading, sfilate, operette, mostre

Scritto da Michelangelo Montanaro on . Postato in Eventi

Oramai già da qualche anno il nuovo trend di aprire le cantine al pubblico è divenuto un nuovo modo di conoscere e far conoscere non solo il vino, ma il mondo legato alla sua produzione e alla sua cultura.

Gli appassionati di enologia sono spesso fini intellettuali abituati dalle cantine stesse ad assistere ad eventi organizzati in loco. Le più rinomate cantine d’Italia, infatti, hanno spesso grandi tenute ove hanno ricavato dei bed & breakfast ma non solo: ci riferiamo, infatti, alle grandi hall, ingressi delle cantine, che ospitano eventi in grado di sposarsi bene con l’universo – vino. Satelliti di cultura, insomma, che ruotano intorno alla produzione e alle tradizioni e che si articolano in presentazioni di libri e reading, concerti e spettacoli, operette, serate a tema, sfilate di moda, mostre di gioielli o di opere d’arte!

Tutti eventi, soprattutto estivi ma anche invernali e non solo degustazioni, accomunati da una grande ambizione: avvicinare il grande pubblico alla cultura del vino e rendere l’enologia una branca non più afflitta dal grande limite di un limitato e limitante interesse da èlite!

E allora, perché non proporsi alle piccole o grandi cantine, se si ha a disposizione una grande inventiva e l’amore per il vino? E’ sempre affascinante vedere come un’idea vincente si possa trasformare in marketing ricercato per le aziende!

Meccanizzazione e tracciabilità. Standard qualitativi alti e rispetto dell’ambiente

Scritto da Michelangelo Montanaro on . Postato in News

Come mantenere standard qualitativi ottimali, senza rinunciare alla massimizzazione della produzione, ma nemmeno alle buone tradizioni?

Ed ecco che torniamo ad immergerci nella cantina, ove tutto l’ambiente è a temperatura costante (16 – 17°C) e ogni silos è termocontrollato. E’ importante comprenderne il meccanismo della refrigerazione: all’interno dei silos più piccoli passa un liquido refrigerante, come se un frigorifero avvolgesse il silos. Infatti la capienza differente di questi, è data dal fatto che l’uno contiene l’altro e il silos più interno contiene il vino, per preservare le peculiarità dei vitigni più piccoli e più ricercati.

Proprio per individuare la temperatura ottimale di conservazione, atta a far sì che le caratteristiche organolettiche rimangano tali, a inizio vendemmia si effettua la campionatura di pochi grappoli di ciascuna tipologia di uva, in laboratorio. L’enologo, dopo aver effettuato le opportune analisi, decide anche quando far vendemmiare l’intero appezzamento.

I silos dalla capienza più grande, invece, sono raffreddati dall’interno, con delle piastre, all’interno delle quali passa il liquido refrigerante che così raffredda il mosto appena ottenuto.

Meccanizzazione equivale anche a sicurezza: la tracciabilità vige ovunque, in tutto il percorso produttivo. Ci sono cartellini affiancati ai codici a barre, dai quali è possibile desumere non solo la tipologia del vino e l’annata, ma anche quando è entrata quell’uva in cantina, chi vi ha lavorato, in quali silos è passata l’uva in oggetto,.

Il passaggio tra i silos avviene tramite scambiatori, costituiti da una serpentina atta ad abbassare o innalzare gradualmente la temperatura dei mosti, senza creare shock termici.

Ma, al di là dei processi di meccanizzazione, resta come caposaldo la pulizia degli ambienti: ogni giorno, a fine della giornata lavorativa, vanno sterilizzati pompe, contenitori, silos, pavimenti e ogni oggetto della cantina stessa. Non ci si può permettere, infatti, che microrganismi o batteri degli scarti eventualmente lasciati in giro vadano ad intaccare il prodotto che si è cercato di ottenere con il massimo della qualità, dalle filiere iniziali alle fasi finali del prodotto, passando per il rispetto della persona e dell’ambiente.

 

 

Vino: ma quanto esportiamo? I rossi i più richiesti. La Cina è la nuova meta dell’export tra Barbaresco e Barolo

Scritto da Michelangelo Montanaro on . Postato in Vini

Obiettivo Cina per l'export dei vini piemontesi e non solo: il trend di crescita nei consumi del colosso asiatico, +44% in tre anni con 1 miliardo e 600 milioni di litri venduti nel 2013, spinge le aziende ad investire ancora di più per l'export verso Pechino. E' il tema discusso  al 'Forum Destinazione Cina' promosso ad Alba (Cuneo) da Unicredit in collaborazione con il Consorzio I Vini del Piemonte.

"Il mercato cinese - ha spiegato Attilio Ghiglione, manager di Unicredit - offre ampi spazio per le imprese italiane ed in particolare per quelle piemontesi. Il mercato del vino sta superando quello del riso, alimento principe nella dieta cinese.

Nel 2010 sono stati venduti 1 miliardo e 125 milioni di litri, nel 2013 si è arrivati a 1 miliardo e 600 milioni".

L'Italia è il quinto esportatore di vino in Cina, ma è terzo per i vini imbottigliati e secondo per i vini frizzanti. I più amati nel paese asiatico sono Barbaresco e Barolo, davanti a Chianti e Brunello di Montalcino. 

 

 

Viaggio nella Grecia antica

Scritto da redazione on . Postato in News

Si terrà il prossimo venerdì 24 ottobre alle ore 20.30, presso Cortenova Ricevimenti a Casamassima (Ba) l'evento enologico "Antiche uve per nuovi simposi: la Grecia".

C'è una parte d​i storia , d​i civiltà dell'uomo e del patrimonio viticolo italiano, giunti a noi da una Terra culla di culto e conquiste. 
E' la Grecia, ​quella dei canti, delle odi e origine del simposio. 
In Dioniso, l'identità del dio del nettare di cui da millenni l'uomo si delizia: il vino!
Da questa Terra molti vitigni a noi oggi familiari, hanno tratto origini ed approdo sulle coste dei mari che circondano la nostra penisola, mentre altri ne restano radicati nella propria Terra come il Roditis, Moschofilero,Assyrtiko, Robola, Mavrotragano,Agiorgitiko, Xinomavro,Aidani
 
Alla Grecia e a numerosi vitigni autoctoni e quasi esclusivi,è dedicata la degustazione di Ellenikà approdando in Puglia nella Delegazione AIS.
 
Un viaggio tra storia, evoluzioni e identità di 10 vini, presentati dal dr Costas Linardos-Ellenikà e degustati e raccontati con la maestria di sempre del dr Giuseppe Baldassarre- responsabile eventi AIS Murgia, Relatore AIS
 
10 vini suddivisi per Territori : Creta, Peloponneso e le sue zoneIsola di Santorini​ e ​Macedonia; l'abbinamento è a cura dello chef di Cortenova.
 
Sarà possibile anche acquistare i vini lo stesso giorno al prezzo di listino -  10% sconto